Abbiamo intervistato Vincenzo all’arrivo a Solarolo, termine della quarta tappa su 17.
Risponde Vincenzo: “Nel 2018 ho preso parte con mia figlia
Valentina alla Venicemarathon, nota nel mondo dei runner per l’invasione dell’acqua
che coprì parte del percorso.
In quell’occasione grazie all’aiuto di corridori amici,
sono riuscito a caricarmi in braccio Valentina per percorrere i 4 km finali. Al
traguardo Valentina, ancora all’asciutto, era molto felice.
Da lì ho cominciato a maturare l’idea del nostro viaggio: l’estate scorsa ne ho parlato con Romina - mamma di Valentina, ndr - e con gli amici, e grazie al loro aiuto e a quello di conoscenze sparse per tutta Italia “Run for Cornelia” è diventata realtà”.
Il progetto nato per portare avanti una sensibilizzazione
sulla Sindrome di Cornelia de Lange, ha come obiettivo quello di sostenere la
ricerca di una terapia per coloro che ne sono affetti e promuove inoltre
un’attenzione maggiore per tutte le sindromi rare.
“Promuovere ‘Run for Cornelia’ è stato finora l’aspetto più facile - dice Vincenzo -, partendo dal passaparola tra amici e conoscenti, l’iniziativa ha raccolto intorno a sé molto entusiasmo e partecipazione e con il passare dei giorni è aumentato esponenzialmente anche l’interesse della stampa!”
“La prima volta che ne ho parlato con Romina non ha fatto i
salti di gioia – sorride, ndr. La preparazione ha richiesto, infatti, sei mesi
di allenamenti intensificati seguito da un team di specialisti, con una media
di circa 60 km alla settimana, percorsi dopo otto ore di lavoro.
Nonostante
tutto, è stato proprio l’entusiasmo nato poco dopo da Romina a travolgermi ed
aiutarci nel concretizzare il progetto, che mi terrà lontano da casa per circa
tre settimane, dal 25 aprile al 14 maggio”.
Prosegue Placida: “Il percorso è stato suddiviso in 17 tappe: la prima, Vigonovo-Monselice, l’ho percorsa correndo con Valentina nel passeggino e farò lo stesso per l’ultima tappa, Formello-Città del Vaticano. Per le restanti alternerò tratti da solo e tratti in compagnia di amici runner, tenendo conto che ad ogni arrivo troverò un amico che mi aspetta”.
Appena entrato nell’assolata Solarolo, Vincenzo è stato accolto dagli amici e dal colore verde speranza dei palloncini che lo attendevano:
“È stata una sorpresa! Sono felice di trovare delle facce amiche!
La tappa di ieri era lunga 50 km perlopiù percorsi da solo in campagna, e devo ammettere
che attraversare 5 km di erba con il passeggino non è stata un’impresa
facilissima”, un passeggino che al momento trasporta 20 kg di equipaggiamento per
Vincenzo - inclusi un’action cam, un dispositivo di geolocalizzazione e vari
snack - , che solo a Roma ospiterà Valentina.
“Il tragitto di domani è Solarolo-Forlì, partirò da qui alle nove e alcuni ragazzi correranno con me per 26 km, ammetto di soffrire più la solitudine e la stanchezza psicologica di quella fisica, per questo molti amici mi sostengono!”.
L’intervista si chiude con un Vincenzo seppur stanco, sorridente, che annuncia: “Grazie a tutti quelli che ci sostengono, adesso vi saluto: ho bisogno di mangiare l’affettato!”
Articolo di Veronica Burbassi